domenica 5 giugno 2016

Hai detto pazienza?

Avete presente quelle mamme sempre calme, pacate, tranquille? Quelle che il bambino fa un danno colossale e loro sorridono, sistemano il danno come se nulla fosse e spiegano con tutta calma al pargolo che quello che hanno appena fatto è sbagliato e che non lo devono rifare più e la scena finisce con un bacio e il bambino che non versa una lacrima?

Ecco. No. Non sono io.

Io quando distribuivano la pazienza materna ero in coda per le doppie punte....o per lo spritz....non ricordo bene, ho cannato troppe file!

Con Lola tutto sommato è andata anche bene per i primi due anni e qualcosa, fino a quando non si è trasformata in un'adolescente da 95cm cocciuta come un mulo e con la risposta sempre in tasca bella e pronta!
Lei non è mai stata una di quelle bambine che appena vedono una cosa la devono afferrare, sbattere, sbavare e, possibilmente, rompere. Non abbiamo mai corso grossi rischi di soffocamento, non metteva in bocca praticamente nulla.
Non ho dovuto utilizzare grosse misure di sicurezza per ante, cassetti, prese elettriche...nella vecchia casa avevamo tutto a vista, scale a giorno comprese, ma è sempre bastata una piccola barriera, anche solo il passeggino davanti, che potevamo stare sereni.

Poi è arrivato Zeno. Il bambino modello.
A tre settimane dormiva 12 ore per notte, si è sempre scolato tutti i biberon, anche quando il suo latte non lo trovavo e ne compravo un altro non avvertiva alcuna differenza, quando abbiamo iniziato lo svezzamento è stato facilissimo, ha semplicemente cambiato modo di mangiare e via. Ha sempre dormito da solo nel suo lettino addormentandosi in meno di 5 minuti, non piangeva mai. MAI. E quando dico MAI dico MAI.
Poi, un giorno, ha iniziato a muoversi per casa e il bambino di cui sopra....sparito...volatilizzato!
Gli è rimasto il bel carattere, quello sì, dorme sempre da solo, nel suo letto e 12 ore di fila (che, ammetto, è già una gran cosa!) ma lui è alla ricerca continua del pericolo. Sempre!
Non posso sedermi un secondo se lui è sveglio e libero per casa. Arriva ovunque, afferra tutto, mette tutto in bocca.
Abbiamo provato col box...niente da fare. Allora, mossa astuta (questo lo pensavamo noi), abbiamo messo una barriera alla porta della camera. Ottima idea! Non fosse che dopo 5 minuti che sta lì bello e buono, guardi e sembra che sia scoppiata la terza guerra mondiale. Apre armadi e cassetti e tira fuori il mondo. Tutto quello che hai appena stirato e riposto con cura nei cassetti? Salutalo!
I telefoni e i telecomandi sono la sua passione....finché non li rompe!
Ciotola con l'acqua del cane? Un'ottima piscina! Le prese elettriche? Quale miglior posto per infilare le sue piccole dita? Il water? Che luogo magnifico! Per non parlare dei vasi in ceramica, piante varie e altre millemila cose interessanti....nessuna delle quali riguarda un suo giocattolo. Perché quelli li considera, 5 minuti, e poi va alla ricerca di qualcosa di nostro da rompere. Benissimo.


Ovviamente la trasformazione è avvenuta quasi contemporaneamente per entrambi, dunque la mia situazione, ad oggi, è questa: Lola quindicenne e in piena crisi adolescenziale nel corpo di una treenne, che risponde solo NO! ad ogni mia proposta, protesta per ogni cosa, anche la più insignificante e fa una battaglia continua per tutto.
E Zeno posseduto dallo spirito distruttore di King Kong, che nonostante il blocco alla camera, i copri-presa, le porte chiuse, scova sempre l'unica cosa che non hai messo in sicurezza, che appena dopo il bagnetto è come se fosse arrivato uno tsunami (e pure bello grosso), e che ti sbeffeggia dicendo "no, no, no" mentre imperterrito fa qualcosa che, lo sa benissimo, non dovrebbe fare, tipo distruggere i giochi di sua sorella che, nel frattempo, fa una crisi isterica.



Insomma una combinazione di elementi che mi farebbero mandare tranquillamente a quel paese Montessori, Hogg e compagnia bella per passare direttamente al "metodo di mia nonna"....scopa di saggina e ciabatta Sholl, quella con la suola di legno, sì, proprio quella!

E' domenica pomeriggio...e dopo 3 ore di giochi in terrazzo da sola con i bambini ho bisogno di una dose ENORME di pazienza....o di uno spritz. Bello grosso.




venerdì 3 giugno 2016

Are you crazy or what?!


Appena dicevamo a qualcuno che, di lì a poco, avremmo caricato la macchina con tutte le valigie e i nostri sogni e saremmo partiti verso una nuova vita, una casa provvisoria e un'attività da mettere in piedi partendo da zero, la risposta era più o meno sempre la stessa: "ma siete matti? Come farete? Cosa farete?".

Sono sempre stata dell'idea che finché non ci provi non lo puoi sapere. Che infondo hai sempre e solo da imparare con l'esperienza. Che se scegli di seguire un sogno, una strada, un progetto, devi mettere da parte le paure e fregartene di quello che pensa la gente e anche di quello che alle volte arrivi a pensare anche tu: che stai facendo una ca**ata, forse...che infondo chi te lo fa fare di complicarti la vita?

Milleduecento chilometri di pensieri confusi misti ad eccitazione. Un viaggio che all'inizio sembra la solita vacanza. Il posto lo conosciamo già...e anche bene. La casa è un appartamento vacanze affittato per due mesi nell'attesa di trovare qualcosa di più definitivo. Con noi solo valigie, il lettino da campeggio per Lola, niente mobili. Il bagaglio di una lunga vacanza. Chissà.




Al nostro arrivo la pioggia e un appartamento gelido al quarto ed ultimo piano di un palazzo vecchio e senza ascensore. Può solo migliorare.

Ad poco più di un anno di distanza possiamo dire di avercela fatta.

Allora non eravamo matti. O forse sì, un po'. Avevamo voglia di seguire il nostro sogno e l'abbiamo fatto. Siamo stati coraggiosi, certo.

Perché in realtà non esiste un momento più o meno giusto. Esiste il momento e basta. Ed è quando decidi che non ti sta più bene così e quindi è ora di cambiare...e fai qualcosa.

E la paura di non farcela la lasci lì, tra gli scatoloni che decidi di non portare con te.






domenica 29 maggio 2016

Pronti...via!

Eccolo qui, il primo post di questo blog, che spero di riuscire a portare avanti con tutta la costanza (che non ho mai avuto...che sia la volta buona?!?!) possibile.

Quando, ormai un anno e enne giorni fa, siamo partiti dalla provincia di Milano per trasferirci in Francia con Lola piccola, pancione, cane, valigie e tanti progetti in testa, ho pensato che un giorno o l'altro avrei aperto questo blog....per raccontare un po' di me...di noi...insomma della vita normale di una famiglia normale che un giorno ha deciso di cambiar vita!

Quindi ecco qui....questo blog parlerà di questo...di vita! Di bambini, di genitori, di viaggi, di ricette, di esperienze più o meno interessanti (spero più!) e di tutto ciò che mi verrà in mente di scrivere.

Si comincia. Buona lettura!